L’AGRITURISMO ‘LA CORTE’

Immerso tra le vigne del Salento, nella campagna di Copertino, l’agriturismo La Corte sorge sulle ceneri di una villa di famiglia risalente al 1800. Dopo un lungo periodo di abbandono, quella che un tempo fu la tenuta dell’arciprete “Papa Pietro”, nel 2014 è stata trasformata dal nipote in un delizioso ristorantino che sposa in pieno la filosofia del kilometro zero. Protagonisti sono infatti i prodotti della terra, coltivati sul posto, che variano a seconda della stagione, dando vita a un ricco menu dai sapori mediterranei. In prima linea c’è la tradizione salentina, con qualche piccola rivisitazione, ma non mancano le contaminazioni con la cucina tipica di altre regioni italiane, e in particolare del Sud Tirol.
La passione per l’arte culinaria è la scintilla che ha fatto nascere l’agriturismo La Corte, il luogo ideale per aperitivi musicali, banchetti tra amici e in famiglia, fino ai ricevimenti (comunioni, cresime, battesimi, matrimoni). E per chi volesse celebrare civilmente le proprie nozze, può farlo in questo posto magico, adagiato su una tenue collina che volge lo sguardo al tramonto.

In sinergia con la storia di questo luogo, La Corte si offre oggi ai suoi visitatori grazie al recupero di un’antica dimora di famiglia, coniugando il passato con il presente. Anche per le pietanze che, ispirandosi ai prelibati e genuini banchetti nobiliari, ne reinterpretano e ne reinventano la loro armonia, senza rinunciare al gusto e alla genuinità dei prodotti delle nostre coltivazioni.

UN LUOGO TRA ARTE, LEGGENDA E PREGHIERA

storia ristorante

Ogni luogo ha una storia. Questo lembo di terra, da sempre caratterizzato dal nome La Corte, è stato per molti anni la dimora estiva di Giulietta Livraghi Verdesca Zain, scrittrice e pittrice (adottata dall’arciprete “Papa Pietro”), che già da piccola incantava con i suoi racconti di fate che svolazzavano tra gli alberi della villa, uno di questi abbattuto da un fulmine. L’immaginazione di una bambina di appena tre anni, che in più occasioni era ricoperta di polline, perché a suo dire aveva giocato con le fate, è stata tramandata come leggenda.
La presenza della scrittrice e dell’arciprete, personaggi molto noti a Copertino, ha caratterizzato in maniera profonda l’identità della tenuta, dove un tempo i coloni si riunivano in preghiera per i vespri pomeridiani dopo aver lavorato la terra, quando ancora c’era traccia di un bosco secolare che col tempo è scomparso. Resta però la bellezza del giardino, progettato negli anni ’30 da uno studio di architetti fiorentini, come parco di veduta e di frutti, che ancora oggi è un’oasi di relax, soprattutto in estate.
*Vissuta per molti anni a Roma, prima di rientrare a Copertino, Giulietta Livraghi è stata autrice di diversi volumi, tra cui “Tre santi e una campagna”, edito da Laterza negli anni ’90.

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